L’ambizioso progetto di Pierre Cardin per il territorio veneziano si chiama “Palais Lumière”: una struttura alta circa 254 metri per un massimo di 65 piani da realizzare nella zona di Marghera, in via dell’Elettricità, con affaccio sul panorama della laguna di Venezia. Il complesso unisce l’idea di una riqualificazione dell’area, che necessita di bonifica del terreno, a quella di una valenza sociale, grazie alla creazione di migliaia di posti di lavoro. Il palazzo infatti, da progetto, ospita palestre, cinema, scuole, ristoranti, hotels e abitazioni, oltre a delle unità abitative “satellite” esterne.

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Parlando di numeri, il complesso contiene: appartamenti da 50 a 400 mq, quasi tutti articolati su due piani con vista panoramica su Venezia, alberghi da 3 a 5 stelle con oltre 440 camere di cui 30 di lusso, attività direzionali, commerciali, servizi, poli di ricerca applicata, centro congressi, centri d’istruzione superiore, centri benessere, fitness e un pronto soccorso ospedaliero, infine un ristorante panoramico sulla città storica di Venezia, per un totale di 255.500 mq. Nel basamento circolare sono contenuti un centro commerciale, un auditorium da 7000 posti e 10 sale cinematografiche. Il piano interrato ospita inoltre un parcheggio da 4000 posti auto e garage insieme agli impianti di geotermia per tutto l’edificio. Le superfici verdi superano quelle occupate dalla base del palazzo a favore di un’oasi-parco. La forma della struttura deriva da un mazzetto di fiori di calla trattenuto da un nastro: Cardin ha spesso utilizzato forme curvilinee anche negli arredi, come ad esempio la sedia Boa del 2007. Palais Lumière nasce dalla volontà di realizzare una scultura abitabile nell’area metropolitana di Venezia.

La tipologia è quella dell’edificio a torre che con la propria estetica dichiara un voluto carattere monumentale, enfatizzato dall’altezza. La conseguenza di questa scelta formale è la produzione di un forte impatto urbanistico, destinato ad interessare a livello paesaggistico anche l’area limitrofa: si tratta di tre torri collegate da sei dischi distanti tra loro circa 40 metri.  La progettazione di quest’opera, che vede come committente Concept Crèatif Cardin S.P.A. con la progettazione architettonica dell’ingegnere Rodrigo Basilicati ( nipote di Cardin) e la progettazione generale di Studio Altieri S.P.A. di Thiene, ha stimolato l’applicazione e l’ideazione di svariate tecnologie per il risparmio energetico.

Ogni soluzione adottata nella costruzione è pensata per produrre il minor impatto ambientale possibile. Lo stilista-creatore, all’età di 90 anni, è partito con un grande entusiasmo; ha scelto volutamente l’area dismessa di Marghera, zona da ripensare e riconvertire. In occasione dell’apertura della 13.Biennale di Architettura son stati esposti, in contemporanea con quello di Palais Lumière, un insieme di progetti in verticale disegnati da architetti e studenti dello IUAV lo scorso luglio: i lavori prevedono un “contorno” del Palais, una sorta di Marghera”downtown” che possa creare  un ambiente vivibile dai cittadini della zona circostante e non solo. A fine novembre dovrebbe essere chiara la decisione definitiva del Comune di Venezia, l’approvazione oppure la mancata opportunità di crescita. In caso affermativo il via ai lavori di costruzione è previsto per febbraio 2013 con termine nel 2015. I progetti sono visibili fino al 25 novembre a Marghera, in via delle Industrie, dietro il complesso del parco scientifico-tecnologico Vega, in un capannone di vetro acquistato dallo stesso Cardin per dare vita ad uno spazio finora inutilizzato dal Comune: uno spazio che al termine della kermesse resterà a disposizione del pubblico per conferenze, mostre e workshops, ed eventualmente per la visione della documentazione video dell’inizio dei lavori di “Palais Lumière”, il “Palazzo della Luce”.

Di Luisa Galati

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