DALI’- UN ARTISTA, UN GENIO
Al complesso Vittoriano di Roma, dopo ben 60 anni, torna un genio di tutti i tempi, l’artista più eccentrico ed amato, Salvador Dali’. Son giunti nella capitale molti capolavori  daliniani insieme ad un’inedita raccolta di fotografie che ritraggono il maestro spagnolo, tutte opere in mostra dal 9 marzo di quest’anno. L’esposizione si articola in diverse sezioni: un dialogo coi maestri del Rinascimento italiano, la rievocazione dei viaggi nel nostro Paese, le fotografie dell’artista scattate da Halsman, collaborazioni con alcuni registi e con il mondo della pubblicità e del cinema. La mostra nasce dalla collaborazione con la “Fundacio’ Gala-Salvador Dali’” di Figueres e vuole ripercorrere il cammino umano e artistico del grande maestro alla luce del contributo scientifico realizzato per quest’occasione, la cronologia del rapporto tra il grande artista spagnolo e l’Italia. Durante la visita si nota quanto l’arte italiana sia stata fondamentale per la sua opera: un rapporto strettissimo, eppure quasi del tutto sconosciuto, fino ad oggi inesplorato.

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Si ammirano per la prima volta a Roma gli scatti del grande fotografo russo-americano Philippe Halsman, foto molto divertenti e ricche d’ironia. Alcuni monitor posizionati subito dopo la galleria fotografica, mostrano un Dalì che spiega le sue invenzioni ed i suoi travestimenti. Si prosegue entrando nel mondo onirico dell’artista, di cui il quadro più antico è “Autoritratto con il collo di Raffaello” del 1921: da qui si evince il dialogo, sin da giovane, tra il maestro ed il pittore urbinate, anzi, quasi un’identificazione. Il rapporto intercorso tra  Dali’ e l’Italia rivive in mostra attraverso i ricordi dei suoi viaggi: Roma, Venezia, Bomarzo, dove esplora i fantastici giardini popolati da mostri scolpiti nelle rocce, mostri e creature fantastiche che fanno parte delle opere dell’artista fin dagli inizi. Riguardo la visita a Bomarzo è presente anche un divertente video che ritrae Dali’ nell’atto di consacrare il parco ed immolare una finta preda, un gatto nero, simbolo di superstizione che qui viene derisa. Tra gli oggetti vi sono i costumi realizzati da Dior per il maestro spagnolo ospite ad una festa carnevalesca a Venezia nel ’51. Nel nostro Paese Dali’ collabora con Luchino Visconti ad una messa in scena di “Rosalinda o come vi piace”di Shakespeare, che debutta all’Eliseo nel ’48. Il fatto è ricostruito grazie a delle bellissime fotografie dell’epoca, in un album appartenuto a Visconti stesso, insieme ai costumi originali. Oltre a questo avvenimento i punti di contatto con l’Italia sono stati realizzati con: la casa di produzione Alessi per la quale progettò un “oggetto inutile”, come lo definiva l’artista, la Rosso Antico per cui realizzò delle bottiglie particolari, il teatro La Fenice in veste di scenografo di balletti, Federico Fellini a cui Gala (moglie dell’artista spagnolo) propone di girare un film su Dali’ con un giovane attore e il “Libro dei sogni”, con la pagina che il regista italiano dedica al pittore spagnolo. Sono presenti inoltre le mostre italiane, tra cui quella a Palazzo Rospigliosi di Roma, in cui l’artista si esibì in una performance stupefacente. E’esposta anche la vespa della Piaggio su cui Dali’ intervenne nel ’62 ribattezzandola Dulcinea come il personaggio cervantiano. Infine a chiudere una sezione dedicata all’attività pubblicitaria: ad esempio le tavole Disney, oggetti quali le bottiglie già citate, le copertine di riviste e affiches sorprendenti. Tutto questo è stato il maestro spagnolo, grazie ad un legame profondo col nostro Paese, dal quale ereditò elementi classici rinnovandoli e raccontando così la realtà contemporanea di un artista a 360°.

Roma – Complesso del Vittoriano
Via S.Pietro in carcere, Fori Imperiali
Dal 9 marzo al 1 luglio 2012

Di Luisa Galati

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