La crisi Americana dei prestiti agli studenti è spesso vista come uno sperpero delle risorse economiche. Spesso scuole mediocri ed incompetenti alzano le rate di studio ogni anno senza alcun criterio e nonostante la classe media stagni in una condizione economica difficoltosa. Il risultato sfocia, ovviamente, nella produzione di un’ingestibile quantità di debito.
Ci sono racchiuse molte verità in questa semplice analisi ma questo non spiega la situazione disastrosa di Liz Kelley, un’insegnante di scuola superiore del Missouri e madre di quattro figli, che ha preso una serie di discutibili decisioni riguardo la scelta degli istituti scolastici e dei prestiti che ha dovuto richiedere per pagarli. Al momento lei sa soltanto che deve restituire al governo circa 410.000 dollari (circa 387.000 euro).
Il debito della signora Kelley è costituito maggiormente da interessi, il quale è un problema in crescita per chi è intrappolato nel mondo dei prestiti agli studenti. Secondo la Federal Reserve Bank di New York www.newyorkfed.org il numero di richiedenti di prestiti per lo studio è sceso notevolmente negli ultimi anni: dai 12 milioni nel 2010 ai 9 milioni di oggi. Nonostante questo i debiti continuano a crescere proprio perchè i debitori non riescono più a pagare i vecchi prestiti, sovraccaricati di interessi mostruosi.
Questo in realtà rappresenta solo una parziale avversità dell’economia americana e piuttosto ma riflette l’ingradirsi del governo federale che è finito per diventare il più grande e potente finanziatore per gli studenti nel mondo.
Allora come oggi, il mercato del lavoro non splendeva per coloro che si erano laureati in Inglese, così la signora Kelley aveva deciso di continuare a studiare, specializzandosi in legge. Iscrivendosi alla scuola di legge aveva avanzato la richiesta per un altro prestito di $37.000, con cui sarebbe riuscita a coprire soltanto i primi 3 semestri, il quale era un prezzo fattibile considerando che oggi molte scuole di legge americano richiedono pagamenti a sei cifre!
Con il passare del tempo la signora Kelley aveva trovato lavoro come insegnante in diverse scuole ma sempre più titoli di studio le venivano richiesti per poter coprire efficacemente i ruoli offerti dalle scuole. Dopo anni di corsi di studio aggiuntivi si era ritrovata con i figli cresciuti e aveva dovuto richiedere altri prestiti per coprire a sua volta le loro rette scolastiche, generando un ciclo senza fine. Ed è cosi che un giorno si ritrovò a rispondere alla telefonata di un funzionario federale il quale l’avvisava che il suo debito totale era arrivato a $410.000. Lo shock per la cifra fu immenso. Gli interessi accumulati si erano più che duplicati. Al tempo della telefonata la signora Kelley era implicata in una nuova relazione e tale sarebbe rimasta visto che sostenere un secondo matrimonio sarebbe stato impossibile.
Al non lieto fine di questa storia, dove la signora Kelley si ritrova ancora oggi a pagare i suoi debiti con la somma della sua pensione, afferma: “Non sono una vittima, ho solo fatto delle scelte”.
Ma la sua storia, una tra un milione, uguali e peggiori, è più complicata di quello che sembra e serve a svelare le profonde mancanze e contraddizioni del governo federale americano sulla gestione dei prestiti agli studenti.
Credits: New York Times http://www.nytimes.com/2015/11/29/upshot/student-debt-in-america-lend-with-a-smile-collect-with-a-fist.html
Di Manuela Camporaso