Prevenire i crimini prima che avvengano, oggi pare non sia più fantascienza, grazie a PredPol, un software che ha fatto registrare risultati stupefacenti negli Stati Uniti, dove è nato, e si appresta a sbarcare in Europa se il test in pieno svolgimento in Inghilterra dovesse dare esito positivo.

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La storia di questa fin qui straordinaria invenzione comincia nei laboratori della University of California di Los Angeles, presso i quali i matematici Andrea Bertozzi e Martin Short, l’antropologo P. Jeffrey Brantingham e il criminologo George Mohler dell’UCLA hanno sviluppato, sei anni fa, un algoritmo basato sull’analisi predittiva dei crimini. Da questo lavoro di ricerca è nata PredPol, la piccola società omonima del software così sviluppato, che ha poi offerto i propri servizi alla Polizia di Los Angeles.

La tecnologia può aiutarci a prevedere dove un crimine si verificherà, e in particolare se si è spostato a seguito delle attività di polizia” ha dichiarato Mike Barton, dell’Associazione britannica dei capi di polizia; “Questo ha evidenti vantaggi quando si tratta di indirizzare le risorse in modo efficace e nel ridurre la vittimizzazione ripetuta”. In effetti, nonostante si siano già sprecate al proposito le citazioni del racconto “Minority Report”, di Philip K. Dick, nel quale grazie all’opera di soggetti dotati di poteri medianici i criminali vengono catturati prima di compiere i crimini, non c’è proprio nulla di fantascientifico in questo sistema. PredPol si basa semplicemente sulla capacità di interpretare nel modo corretto una grandissima massa di dati costituita dall’insieme delle informazioni dei casellari della criminalità del passato e del presente più le informazioni fornite momento per momento dai Distretti e dalle autopattuglie; a partire da questo, esso crea uno schema sulla mappa della città ed evidenzia dove sia probabilisticamente più prevedibile lo svolgersi di un certo tipo di reato entro un certo lasso di tempo.

Più che “Minority Report”, in realtà, lo spunto pare preso dalla serie televisiva “Numb3rs, che guarda caso è ambientata a Los Angeles, nella quale un giovane genio matematico aiuta il fratello detective dell’FBI a risolvere casi intricati, operando come… profiler probabilistico. E in realtà PredPol ha un suo diretto progenitore nel famoso Compost, una versione computerizzata delle mappe operative della polizia grazie alla quale il commissario di New York Jack Maple ottenne nel 1996 una diminuzione  del tasso di omicidi pari al 50%, e della criminalità generale del 39%. E questa è un’altra storia narrata in una serie televisiva: “The District”, stavolta ambientata a Washington.

PredPol insomma rappresenta l’ultima generazione dei sistemi informatizzati per allocare al meglio le sempre più scarse risorse delle forze dell’ordine. Operando su di una zona di 130 miglia quadrate popolata da 1,3 milioni di persone, PredPol suddivide l’area in quadrati di 500 metri di lato e suggerisce un intervento di controllo quando il livello di probabilità di un crimine supera una determinata soglia.

Non si tratta naturalmente di un metodo infallibile, e certo ci si aspetta che l’algoritmo possa “imparare” ad essere più efficiente tramite l’apporto costante di dati; già così, che sia per intervento diretto o per effetto di dissuasione, nella zona presidiata di Los Angeles i crimini violenti sono calati del 21% e le aggressioni del 33%, e nel momento in cui scriviamo PredPol viene testato nella contea inglese del Kent per valutarne l’acquisto e l’utilizzo. Se supererà questa prova, è possibile che diventi una tecnologia adottata in tutta Europa entro breve.

Di Carlo Vanni

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