Negli ultimi mesi le autorità norvegesi hanno ridotto l’ uso dei contanti da prelevare presso le banche, limitando le somme consentite per gli acquisti. Contemporaneamente, però, il ministero delle Finanze si è rivelato contrario ad un’abolizione del contante in quanto teme conseguenze negative sul turismo.
Il crollo del petrolio sta indebolendo l’economia scandinava così il paese ha deciso di fare come la Svezia e la Danimarca, provando a limitare l’ uso dei contanti. E questo succede mentre in Italia si viaggia nella direzione opposta, aumentando le somme dei contanti in uso.
Da tempo, ormai, la Norvegia si sta dirigendo verso una società futuristica, in cui l’ uso dei contanti sta scomparendo gradualmente. Secondo Trond Bentestuen solo il 6% dei norvegesi usa banconote e la maggior parte di loro sono persone anziane.
Anche la Nordea, la seconda banca norvegese, ha vietato l’uso di contanti nelle sue filiali.
Come mai tutta questa paura del contante?
In una prospettiva futura ed allaragata significherebbe per noi, singolarmente, l’obbligo di giustificare ogni volta eventuali redditi secondari percepiti per scambi di servizi o per donazioni o qualsiasi altra motivazione. L’eliminazione del contante porterebbe estremi vantaggi unicamente alle banche che in questo modo acquisterebbero un potere inconstrastato di cui non si possono di certo prevedere le conseguenze. Intanto ci auguriamo che non sia solo l’inizio di un cammino che ci porterà verso l’era dei microchip e del rafforzamento del controllo delle masse.
di Manuela Camporaso
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