Una panoramica internazionale che si traduce in uno sguardo contemporaneo sul mondo, come ad esempio nel lavoro di Assan Khan con il suo “Jewel”, un video di 6’30” in cui due uomini improvvisano una danza araba popolare, lo “sha’abi”. I visitatori si lasciano trascinare dal ritmo coinvolgente battendo le mani e i piedi, raggiungendo così un’ideale unione con i protagonisti dell’opera dell’artista egiziano.
Al mezzanino inizia la kermesse, ci si immerge nella dimensione filmica grazie a due sale cinematografiche, con tanto di poltrone in velluto rosso: l’idea è cambiare film ogni mese, fino a gennaio 2013, per dare un assaggio di internazionalità alle opere di registi di tutto il mondo, compresa l’artista iraniana Shirit Neshat, presente più volte alla Biennale d’Arte di Venezia. La Neshat si spende in lavori che mostrino la realtà della violenza sulle donne in Iran, terra dove non è permesso esprimersi come donna, tantomeno essere fotografa e/o regista.
Lo sguardo che offre l’esposizione di Palazzo Grassi vuol dare una carrellata su vari Paesi e le loro problematiche, ponendo temi forti e contemporanei, riallacciandosi idealmente alla Mostra d’Arte Cinematografica. I video invitano lo spettatore a condividere un’esperienza artistica che va oltre il semplice vedere e parlare. Lunedì 26 novembre alle 18 Hassan Khan sarà presente per una conferenza nella sede di Punta della Dogana.
Mostra aperta fino al 13 gennaio 2013
a Palazzo Grassi, Venezia
Fermata vaporetto linea 2 S. Samuele
Per ulteriori informazioni: www.palazzograssi.it
Di Luisa Galati