LA LA LAND: musica e sogni per l’apertura a Venezia 73
Al via oggi con “La la land” di Damien Chazelle la 73. Mostra d’arte cinematografica. Diversa dal solito la scelta di proporre un musical per aprire Venezia 73, che lo scorso anno ha visto “Everest” come prima opera cinematografica della kermesse
Chazelle propone, come è stato per “Whiplash“, molta buona musica. Ma a ben vedere, aldilà della patina coloratissima e delle ambientazioni, che ricordano gli anni ’50 o a volte quasi i cartoni animati, il suo nuovo film parla di sogni.


Emma Stone è Mia, una barista che sogna di fare l’attrice, mentre incontra casualmente più volte Sebastian- Ryan Gosling, appassionato al vecchio mondo del jazz e con il gran desiderio di rilevare il locale in cui hanno suonato le leggende afroamericane del genere musicale. Tra i due scatta un legame speciale, proprio perché comprendono uno i sogni e le aspirazioni dell’altro.
Ambientato in una Los Angeles sempre in bilico tra passato e futuro, con un buon ritmo, il lavoro di Chazelle va alle origini della musica che ha unito ” diverse etnie, ognuno con la sua identità e la sua melodia” e riflette allo stesso tempo su cosa ne sarà in futuro. Ci catapulta in un mondo colorato che utilizza continuamente il movimento e gli stop per esprimersi, come nella divisione del tempo con le stagioni.
E rispondendo alle domande della stampa internazionale in sala, spiega ” Racconto un sogno in un luogo reale; ogni dettaglio come i colori, le scenografie e il ballo aiutano a ricreare la dimensione di un sogno: un non-luogo.
Emma Stone si è detta speranzosa che il film possa spronare le giovani generazioni a essere meno inclini al cinismo e a credere nei propri sogni, compreso il fare di tutto per realizzarli. Del resto, come canta Mia: ” lasciamo parlare coloro che sembrano matti, sono i sognatori”.
Di Luisa Galati