Amina Begum non aveva mai visto un computer fino a pochi anni fa, ma ora è regolarmente su skype per parlare col marito che si trova in Arabia Saudita per lavoro. Una donna in bici le ha portato internet a casa.
Decine di “info lady”( in lingua locale ”tattahakallayani”) pedalano attraverso il Bangladesh con pc portatili e connessioni internet, così aiutando decine di migliaia di persone, in particolar modo donne, ad ottenere il collegamento per qualsiasi sito, da quello dei servizi governativi fino alla possibilità di chattare con parenti lontani.
Ananya Raihan, direttore esecutivo di D.net afferma ”In questo modo stiamo fornendo posti di lavoro a donne disoccupate e allo stesso tempo diamo informazioni importanti ed essenziali agli abitanti”. Raihan ha preso in prestito l’idea dal premio Nobel M.Yunus (fondatore di Banca Etica e del microcredito), il quale già nel 2004 aveva introdotto l’uso dei cellulari per le donne che non avevano accesso ad alcun telefono.
Entro il 2016 Raihan spera di formare 15.000 donne. “E’molto innovativo”, dice Jamilur Reza Chaudhury, pioniere informatico in Bangladesh,”e il progetto sta avendo tuttora un forte impatto sulle persone”. Una delle ladies, Sathi Akthar, che lavorava come insegnante, è soddisfatta: dopo aver ripagato il prestito, ora guadagna di più, una media mensile di circa 10.000 taka ovvero 123 dollari. “Non stiamo solo guadagnando soldi”, dichiara Sathi,”ma stiamo contribuendo all’autonomia delle nostre donne con le informazioni. Questo ci rende felici”. Amina sorride quando appare sullo schermo il viso allegro del marito, è come se la distanza tra loro non esistesse più.
Di Luisa Galati