Forse qualcuno ricorderà un progetto chiamato “Ponte dei Congressi”, a Roma: dopo ben 15 anni, sono stati sbloccati i fondi (25 milioni di euro) per la sua realizzazione.
Il ponte, che sarà a doppia arcata, collegherà l’Eur alla Magliana. Fino ad oggi le due zone si trovavano distanti, a causa della mancanza di un collegamento che attraversasse il Tevere.
Il progetto del ponte, che risale al 2001 (all’epoca della seconda Giunta Rutelli, allora destinato a unire via Newton con via dell’Oceano Pacifico), recentemente ha avuto un’inaspettata accelerazione, in quanto è stato inserito nel decreto del Governo «Sblocca Italia».
Il disegno del ponte dei Congressi è stato affidato agli stessi architetti e ingegneri che 14 anni fa vinsero il concorso: lo studio Transit di Roma, con il professor Enzo Siviero, lo spagnolo Juan Josè Arenas de Pablo, e i fratelli Roberto e Fabio De Marco.
Rispetto all’idea originale il progetto è molto diverso, con un disegno consegnato a ‘Risorse per Roma’ per la gara d’appalto, dove verrà seguito dall’ingegner Salvatore Scilio.
Rispetto al progetto originario, che prevedeva un’arcata unica, l’attuale è cambiato, perché sarà a due arcate collegate:
«Questo ponte – spiega l’architetto Gianni Ascarelli dello studio Transit (ed ex presidente di Roma Metropolitane) – aveva inizialmente un arco centrale, adesso diventato due archi che si collegano all’interno e in alto, in modo che le quattro corsie al di sotto possano rimanere una accanto all’altra, tutte nello stesso senso di marcia».
Un’arcata definita a «bow string» – a corda d’arco – che è stata «ridisegnata integralmente – prosegue Ascarelli – per avvicinarsi il più possibile all’architettura dell’Eur: per questo sarà bianca come l’arco di Adalberto Libera, con la parte centrale in metallo, in calcestruzzo i due ancoraggi laterali, anche se sembrerà lo stesso materiale. Inoltre , in questo modo, si adeguerà al concetto di enorme rotatoria per il traffico che verrà realizzato fra l’ Eur e la Magliana. Le corsie correranno in uscita e in parte andranno a finire sul viadotto della Magliana, che sarà a senso unico».
A tutto questo verranno affiancati una pista ciclabile e un percorso pedonale.
“L’accelerazione dei lavori” – conclude l’architetto Gianni Ascarelli – “è avvenuta non solo per i fondi, ma anche in previsione dei grandi impegni ai quali Roma concorre e ai quali dovrà sopperire”.
E al di sotto del ponte, lungo 900 metri, un grande «parco fluviale» del Tevere, anch’esso con percorsi ciclopedonali.
Di Luisa Galati