Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta un’originale raccolta di fotografie, sia a colori che in bianco e nero, firmate da un maestro noto e ambiguo. Stiamo parlando di Helmut Newton, il provocatore dell’arte fotografica, il precursore di certe idee e immagini patinate, che ebbero eco soprattutto a partire dagli anni ‘80.
L’occhio di Newton ha la capacità di scandagliare una realtà che, dietro alla suprema eleganza delle immagini, consente di intravedere un’ambiguità di fondo di cui erotismo e morte non sono che due aspetti della stessa verità. Di Helmut Newton dicono che fosse creativo e visionario, immaginava delle storie possibili o perverse, spesso irriverenti e/o con un tocco di humor.
Helmut Newton, pseudonimo di Helmut Neustader, nome ebreo, nato nel 1920 a Berlino, s’interessò di fotografia fin da piccolo. Abbandonò la Germania a causa delle leggi razziali, e lavorò in seguito come fotografo a Singapore per “Straits Times”, come fotografo freelance in Australia, infine iniziò il suo percorso come fotografo di moda professionista a Parigi dai primi anni ’60. Collaborò con Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, Max, Vanity Fair, GQ. Dagli anni ’80 lavorò per i guru della moda: Versace, Yves Sant Laurent, Chanel, Dolce & Gabbana, Bluemarine.
1) White women, una carrellata di ritratti di personaggi noti come Charlotte Rampling, seduta, completamente nuda, sul tavolo di un elegante salotto. Le locations spaziano da interni ad esterni, ad esempio il parco prestato come set fotografico da un amico di Newton, una piscina in cui due donne si rilassano e nuotano al sole. Spesso i volti o i corpi rappresentano con le loro forme quell’androginia che accompagna buona parte dei lavori dell’artista di origini ebraiche.
2) Sleepless nights, ripercorre luoghi molto eleganti e viste panoramiche mozzafiato insieme alla presenza ossessiva del corpo femminile: Parigi e New York sono i punti cardinali di questo viaggio per i tetti della Grande Mela, terrazze francesi, salotti e alberghi delicatamente illuminati durante la notte, languidi ricordi nei chiaroscuri della pellicola.
3) La terza sezione ripropone stampe fotografiche di misure notevoli, Big Nudes, di cui uscì l’omonimo libro già conosciuto e diffuso negli anni ’80. Corpi scultorei e muscolosi vestono decollétes e poco altro contornati da scenografie piuttosto essenziali, a voler risaltare la componente fisica. Queste ultime sono esclusivamente in bianco e nero che le rende ancora più incisive. La fotografia e il corpo, i due binari su cui si muovono l’esposizione e il lavoro di Newton.
Palazzo delle Esposizioni, via nazionale 194, Roma- 6/3/2013-21/7/2013
Lunedì chiuso. Mar – Gio, Dom: 10.00 – 20.00
Ven – Sab: 10.00 – 22.30
Per ulteriori informazioni: www.palazzoesposizioni.it
Di Luisa Galati