Oggi, a distanza di quasi un anno, Google mostra un nuovo prototipo completo della sua macchina con lo stesso design del modello precedente ma con alcuni dettagli estetici migliorati, come le luci di posizione e la fotocamera: quest’ultima adesso ha dei sensori che occupano uno spazio davvero modesto e più curato. Google testerà le macchine nel periodo invernale e se tutto andrà secondo i piani già durante il 2015 potrebbe concretizzarsi questo nuovo mondo di vetture auto-guidate.
Queste vetture al momento ancora prototipi che, come si diceva, non sono dotate di volante, pedale acceleratore né pedale del freno. L’utilizzo principale è quello di riuscire a trasportare le persone a destinazione semplicemente premendo un tasto. Cosa importante, Google dichiara che i veicoli self-drive saranno sicuri perché dotati di sensori che eliminano i punti ciechi, e possono rilevare oggetti ad una distanza di oltre due campi da calcio in tutte le direzioni, utile su strade trafficate e/o con diversi incroci. Google ha anche limitato la velocità dei suoi primi prototipi di veicoli a circa 40 Km/h ( per ora ). Al momento ci sono solo due posti a bordo forniti di cinture di sicurezza, uno spazio per appoggiare gli effetti personali, i pulsanti di avvio e arresto della vettura e uno schermo che visualizza il percorso. Tra le progettazioni in corso c’è la costruzione di un centinaio di prototipi ed i relativi driver di sicurezza da poter lanciare entro la fine dell’estate anche se, almeno inizialmente, queste versioni prova iniziali saranno dotate anche di comandi manuali per questioni di sicurezza. Dopodiché, Google ha intenzione di lanciare un piccolo programma pilota in California nei prossimi due anni. A S. Francisco già nel 2012 l’auto che si guida da sola inventata da Google aveva raggiunto il traguardo delle 300.000 miglia percorse senza fare un solo incidente. L’annuncio arrivava dalla stessa “casa automobilistica” di Mountain View, che ricorda che gli unici due incidenti registrati finora a bordo di una Google Car sono entrambi da attribuire all’errore umano.
Recentemente lo Stato del Nevada ha permesso per legge la circolazione a quest’automobile e alle altre auto “driverless”.
La prima data fissata da Google per il debutto commerciale dei primi modelli completamente auto-guidati era inizialmente il 2018. Pare però difficile che l’industria automobilistica sia pronta a completare tutti gli step necessari per la messa in strada prima di cinque anni. Anche se la tecnologia procede velocemente, ci sono da superare molti elementi, in particolare di natura normativa. In caso contrario i tempi si allungheranno di almeno 2-3 anni. Ma quali saranno i costi? In genere qualsiasi nuova tecnologia ha costi piuttosto elevati, almeno all’inizio, ed è probabile che sia così anche in questo caso. Un’ipotesi accreditata è che l’evoluzione partirà dai modelli di fascia molto alta per poi estendersi nel tempo anche alle auto più comuni. Infine, servirà ancora la patente? Servirà comunque, poiché la componente umana sarà necessaria, soprattutto in un primo stadio dello sviluppo. Nelle auto che si guidano da sole il guidatore sarà una sorta di co-pilota che dovrà essere pronto ad intervenire in caso di necessità. Nel prossimo futuro si scoprirà se e come le nuove tecnologie influenzeranno i comportamenti alla guida e le regole per ottenere le licenze. A quanto pare, la nuova frontiera delle vetture capaci di fare a meno del pilota oggi è già quasi a portata di mano.
Di Luisa Galati