Nonostante la stereotipizzazione degli stereotipi la psicologia sociale ci insegna che lo stereotipo, per l’uomo, ha una valenza positiva. Questo perché, senza stereotipi, ci sentiremmo disorientati e passeremmo la vita a porci in continuazione le domande più banali: quella fiamma che arde sul fornello brucierà? Sarà giusto rispondere ad un saluto salutando? Devo stare in silenzio al cinema o posso chiamare il mio amico laggiù urlando? Quel serpente che sta cercando di mordermi sarà velenoso o no? Ricorrendo agli stereotipi possiamo evitare di porci questo tipo di domande, attingendo ad una risposta automatica generata dall stereotipo e reagire velocemente evitando evidenti rischi…
Tuttavia un ricorso troppo frequente agli stereotipi può rendere la nostra mente pigra ed impermeabile a ogni evidenza contraria allo stereotipo stesso (ed al dubbio in generale) trasformando velocemente ogni stereotipo in un pregiudizio.
Un ricorso moderato agli stereotipi ci aiuta a velocizzare i processi cognitivi che il nostro cervello mette in atto migliaia di volte al giorno. Ma un ricorso eccessivo agli stereotipi può “cristallizzarsi” in una serie di blocchi pregiudiziali ostacolando lo sviluppo delle capacità cognitive e conseguentemente bloccando lo sviluppo dell’intelligenza relegandola in una tranquilla gabbia fatta di sole certezze.
Il rischio maggiore di rimanere intrappolati in questa “gabbia” può essere causato da una scorretta alimentazione intellettuale costituita prevalentemente da idee-spazzatura e spazzatura-culturale. Successivamente, paura, rabbia, manipolazione e disinformazione, passività e rassegnazione possono cronicizzare la situazione.
Come facciamo con i cibi, quando controlliamo ciò che contengono, così occorre controllare se ciò che stiamo apprezzando contiene stereotipi o meno. Quindi decidere il quantitativo da assumere.
Un esempio di stereotipo che in molti assumono in dosi decisamente “letali” è lo stereotipo – sia maschile che femminile – proposto dalle mode e dalle pubblicità e veicolato da giornali e televisioni. Scoprite voi stessi quanto sale, quanti additivi e conservanti sono contenuti nella costruzione di questo stereotipo, guardate il video qui sotto, e verificate di cosa vi state nutrendo.
Di Massimo Dallaglio