Fiori su Marte? Presto. Infatti le corolle dei primi fiori spaziali si sono schiuse quando in Italia stava per tramontare il giorno sabato 16 gennaio: una data che diventerà storica. Dietro all’incredibile fioritura delle zinnie sul pianeta Marte c’è la lunga battaglia del progetto condotto in orbita, iniziato nel novembre scorso, quando gli astronauti americani Kjell Lindgreen e Scott Kelly – gemello dell’astronauta Mark, rimasto a Houston – hanno piantato i semi di zinnie nella serra Veggie.
In realtà già nel 2011 l’astronauta italiano Paolo Nespoli era riuscito a far crescere lattuga sull’Iss, ma non si era fatto subito dopo un’insalatona nello spazio, perché in quel caso era stato riportato il tutto sulla Terra per effettuarne studi. E l’Italia, grazie all’Asi, è all’avanguardia in questo settore, grazie al coordinamento nazionale IBIS (Italian Bio-regenerativeSystems).
Nel frattempo, un gruppo di ricercatori della NASA sta lavorando alla realizzazione di alcune serre per la coltivazione di patate che riproducano esattamente l’ambiente del pianeta rosso: si parla di un impegno possibile grazie alla collaborazione tra la Nasa e il Centro internazionale per la patata (Cip). Il responsabile della comunicazione del Cip, Joel Rank, ha dichiarato: “Cerchiamo di far crescere coltivazioni su un pianeta morto 2 miliardi di anni fa. Se saremo capaci di far crescere patate in condizioni estreme come quelle di Marte, allora potremo salvare vite sulla Terra” .
Di Luisa Galati