Un frame di Everest
Un frame di Everest

Un frame di EverestVenezia, 2 settembre 2015 – Si è aperta a tutti gli effetti la kermesse cinematografica al Lido di Venezia, arrivata alla 72esima edizione. Il film d’apertura è “Everest“, presentato stasera in sala grande alla presenza di molte star nazionali ed internazionali, cast compreso.

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L’accoglienza in sala per “Everest” non è stata un trionfo, ma il film diretto dall’islandese  Baltasar Kormakur colpisce dritto all’essenza dei fatti. La pellicola è basata su una reale spedizione avvenuta nel 1996, in cui persero la vita 8 scalatori.

La star tra gli interpreti è naturalmente Jake Gyllenhaal, – il quale ha dichiarato oltretutto di amare la montagna- che recita nei panni di Scott Fischer, uno dei due capo esperti, alle prese con la vetta più alta del mondo. Gyllenhaal racconta:”Una volta fui invitato al David Letterman show, e confessai che il mio programma preferito era Mens vs Wild di Discovery Channel.

La giuria di Venezia 72 in conferenza stampa d'apertura il 2 settembre Pochi giorni dopo mi chiamo’ il conduttore e mi trovai in una puntata in Islanda, durante una prova di sopravvivenza. Credo sia stata la cosa più coraggiosa e incosciente di tutta la mia vita”. E l’Islanda ritorna nella vita di Jake con il regista di Everest, a unire le coincidenze.

Nel 1996 gli sfortunati protagonisti della tragica spedizione alpinistica furono sorpresi da un’improvvisa tempesta a 8.000 metri. Il senso di vertigine e il gelo che brucia la pelle durante la faticosa ascesa è ciò che Kormakur riesce a trasmettere, insieme al messaggio, umano e sportivo allo stesso tempo, per cui non serve la competizione tra esseri umani ma lo spirito con cui si affrontano le difficoltà più estreme. Non c’è il più bravo, chi primeggia, ma qui vince la solidarietà, il gruppo unito. L’essenziale sono una buona attrezzatura, occhiali antiriflesso per il bianco accecante della neve e del ghiaccio, e bombole d’ossigeno perché l’aria è molto rarefatta e non tutti possono resistervi. A casa, in trepidante attesa di notizie dai loro uomini, una solida Robin Wright – qui moglie dell’intrepido Josh Brolin -, e una dolce Keira Knightley, che porta in grembo  una bambina.

Un momento del resto carpet nella serata di apertura della 72.mostra del cinema Da apprezzare l’assenza totale di effetti speciali, che in realtà rende più vera la narrazione. A far da sfondo a 122 minuti di intense emozioni e brividi le montagne della Val Senales, dove la troupe e il cast hanno girato a – 30 gradi.

Everest ha ottenuto buone recensioni negli Stati Uniti, dove uscirà il 25 settembre. I critici americani hanno elogiato la prova di Jake Gyllenhaal che oltre a questo  film e Southpaw sarà candidato a una nomination agli Oscar. Un buon inizio, da vertigine, per Venezia 72.

Di Luisa Galati

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