Gli scienziati della Advanced Research Projects Agency (DARPA) stanno pianificando, ormai da tempo, un ambizioso progetto che un giorno porterebbe alla realizzazione di super-soldati tecnologici, i cosiddetti Cyborg.
Il progetto, chiamato NESD (Neural Engineering System Design), consiste di un minuscolo apparecchio tecnologico, da impiantare in un cervello umano, il quale farebbe da interfaccia tra struttura meccanica e uomo, permettendo l’invio e la ricezione rapida di dati tra il cervello umano e il software che gestisce la macchina.
“L’interfaccia servirebbe come una specie di traduttore, convertendo e connettendo le informazioni provenienti dai neuroni del cervello con quelle del linguaggio informatico usato dalla macchina” – afferma l’agenzia in un’intervista.
Per capire il concetto, questo apparecchio somiglia ad una specie di router per il WiFi appositamente creato per comunicare con il cervello. L’idea del NESD è quella di avere un cervello collegato con un computer o u napprecchio elettronico per permettere l’accesso alle informazioni in modo più rapido. Per esempio si potrebbero ricevere le informazioni di un libro senza leggere il contenuto ma solo inviando i dati contenuti in esso direttamente al cervello o si potrebbe arrivare addirittura a controllare apparecchiature con la mente, così come molti apparecchi fanno oggi con una connessione wireless.
L’agenzia ha intenzione di investire fino a $60 milioni di dollari nei prossimi quattro anni per il progetto, indirizzato alla creazione di cyborg militari.
L’agenzia DARPA non ha intenzione di indirizzare lo sviluppo di questo progetto unicamente alla categoria dei cyborg militari ma vorrebbe allargare la sperimentazione anche al pubblico generale per “aiutare” la società a semplificare le faccende quotidiane.
“Immagina un mondo dove potresti usare solo i tuoi pensieri per controllare ciò che ti circonda” – afferma il Dr.Justin Sanchez, un neuroscienziato che lavora al DARPA’s Biological Technologies Office, ribadendo che in 30 anni il concetto potrebbe trasformarsi tranquillamente in realtà e conclude: “Pensa alla possibilità di controllare diversi aspetti e funzioni della tua casa utilizzando solo segnali proveniente dal tuo cervello o la possibilità di comunicare con gli amici e la famiglia utilizzando soltanto attività cerebrale …”
Noi di DvClub ci auguriamo che tra 30 anni o più saremo invece ancora in grado di pulire la nostra casa autonomamente o di cucinare con le nostre mani e soprattutto di essere ancora in grado di avere una comunicazione autentica a voce, con i nostri amici e familiari.
http://www.youtube.com/watch?v=FzFdtVUPDMA
di Manuela Camporaso