L’innovativo uso del linguaggio, l’ampio raggio di allusioni e riferimenti aprono il suo lavoro alla storia, alla letteratura e alla filosofia; rendendo labili i confini tra pittura, disegno e scrittura, preservando allo stesso tempo un alto grado di astrazione. amore per il vernacolo è controbilanciato da una raffinatezza e una profonda conoscenza culturale. Invero, il suo lavoro oscilla tra binomi opposti: ragione e passione, rappresentazione e astrazione, apollineo e dionisiaco, sessualità e intelletto, passato e presente, immaginazione e osservazione, lucidità e frenesia.
Dunque, la sessualità esuberante, il richiamo a un passato arcadico in cui corpo e mente sono armoniosamente unificati, il ricorrere nei lavori di parole, frasi, poesie e, soprattutto, l’astrazione gestuale di Twombly – che ha realizzato disegni al buio, ha dipinto con la mano sinistra, ha aumentato l’estensione del pennello, fissandolo a lunghi bastoni, come strategia cosciente per dimenticare la formazione artistica e perdere il controllo del mezzo tecnico – sono solo alcuni dei temi della sua ricerca creativa, ripercorsa nelle sale monumentali di Ca’ Pesaro.
Create poche settimane e addirittura pochi giorni prima della sua scomparsa, queste superfici lucide e ipnotiche – quattro delle quali esposte in questa occasione – sono state le ultime dipinte dall’artista americano.
Per Twombly l’arte è il “paradiso terrestre”, dove le esperienze e le emozioni del passato sono recuperate e trasfigurate nel presente. L’amore in tutte le sue manifestazioni – erotico, intellettuale, platonico, romantico, amore per la cultura, amore per la vita – è il principio animatore dei suoi dipinti, disegni e sculture. La sua arte è la misteriosa, perfetta unione tra sogno e veglia, passato irrecuperabile e presente percepibile attraverso i sensi, ardore intellettuale e capacità di amare: paradiso riconquistato.
La mostra è organizzata con il supporto della Gagosian Gallery.
www.visitmuve.it
Ca’ Pesaro,
Galleria Internazionale d’Arte Moderna Venezia
6 maggio- 13 settembre 2015
Di Luisa Galati