Venezia, 4 settembre – È stata la giornata di “Black Mass – l’ultimo gangster“, fuori concorso, diretto da Scott Cooper, con un Johnny Depp dagli insoliti occhi di ghiaccio e appositamente invecchiato per la parte del gangster Jimmy “Whitey” Bulger. Il film, in uscita nelle sale l’8 ottobre, narra le vicende reali del criminale James Joseph Bulger, il più famoso gangster di Boston, che collaboro’ con l’FBI, negli anni a cavallo tra il 1975 e gli ultimi anni ’80. Il Bulger vero, il 3 settembre ha compiuto in carcere 86 anni; condannato a due ergastoli per almeno 19 omicidi.
“Volevo che Johnny Depp fosse diverso da come tutti lo conoscevano. Pur essendo la persona più gentile del mondo, quando iniziavamo a girare metteva paura”, svela il regista, “non sapevi mai se avrebbe aiutato la vecchia madre ad attraversare la strada o strangolato a mani nude un suo amico. Un sociopatico, freddo e letale come un cobra”. E spiega: ” Non mi interessava fare un film su dei criminali che succede siano anche esseri umani, ma su degli esseri umani che capita siano anche criminali”.
Ad affiancare Depp in “Black Mass – l’ultimo gangster“, un cast stellare: Benedict Cumberbatch ( http://www.dvclub.info/the-imitation-game-2/ ) , Joel Edgerton (Prince of Persia), Kevin Bacon, Peter Sarsgaard, Dakota Johnson ( nota alle cronache per la sua interpretazione in 50 sfumature di grigio).
Scott Cooper ha dichiarato di essersi ispirato anche a “Gomorra” del nostro Garrone per la realizzazione del lungometraggio, e di aver scelto gli attori senza provini e senza provare prima di girare. Cooper, che è un ex attore al terzo film, proviene da una scuola che suggerisce la massima naturalezza: ” la mia scuola di cinema è stata guardare di continuo i capolavori dei maestri, a sonoro spento. Senza la distrazione del dialogo si capisce la messa in scena, come si muove la macchina da presa, che lenti si usano. I grandi registi sono capaci di rendere una storia comprensibile anche solo con le immagini”. Ed è proprio vero, perché gli inquietanti sguardi di Johnny- Jimmy “Whitey” raccontano in un frame molto più delle parole.
Di Luisa Galati