Nel serbatoio della macchina c’è solo aria compressa. Cyril Guy Nègre, ingegnere e designer francese con un passato da progettista di vetture di Formula1, già dieci anni fa fece parlare molto, presentando al Motorshow di Bologna del 2001 una vettura alimentata ad aria compressa che sollevò un vero e proprio vespaio tra pubblico e addetti ai lavori. Da allora le cose si sono mosse poco fino a quando l’indiana Tata si è impegnata davvero tanto per produrla, ed alla fine ci è riuscita.
Molto piccolo (lungo appena due metri e sette centimetri, largo uno e alto 1 e 74) e leggero (appena 220 kg), Airpod porta fino a tre passeggeri: guidatore (che usa una sorta di joystick per guidare Airpod) e due passeggeri, seduti contromarcia, più eventuale posto per bambino.
Questa piccola vettura ad aria compressa è dotata di un motore bicilindrico alimentato da aria compressa a 350 bar.
L’autonomia – secondo Nègre – è di 220 km e nella versione base raggiunge i 45 km/h.
Una seconda versione dovrebbe raggiungere i 70 km/h.
Non esisteranno concessionarie, ma solo fabbriche che si occuperanno della produzione all’80% e della vendita, come spiega Negre: “Nessuna concessionaria, ma officine: produciamo là dove vendiamo. Con vantaggi infiniti, economici, sociali. Pensi solo al fatto che un costruttore normale deve farsi carico di una logistica enorme perché produce in un solo posto e poi è costretto a spedire in tutto il mondo. Noi no. Da noi chi produce vende. Non paghiamo commissione al concessionario perché è la stessa fabbrica che vende la macchina, e questo abbassa enormemente i costi”.