Adotta caratteristiche “stealth” con notevole riduzione della segnatura acustica: lo scafo è realizzato in materiale amagnetico e ricoperto da una speciale vernice che riduce la “segnatura acustica”, tutto questo lo rende talmente invisibile che la sua traccia è pari a quella di un peschereccio di legno!
Si muove grazie alla nuovissima propulsione “AIP” (Air Independent Propulsion, ossia indipendenti dall’ossigeno atmosferico) basata sull’impiego delle celle a combustibile.
Le celle generano energia combinando idrogeno e ossigeno regalando acqua come sottoprodotto: sono quindi assolutamente ecologiche e non avendo parti in movimento, la reazione chimica non fa nessun rumore, non diffondono disturbi e garantiscono un’autonomia in immersione da tre a quattro volte superiore a quella dei sistemi a batteria. Questo sistema permette la navigazione in immersione continua a moderata velocità per una durata record di 20 giorni ed inoltre favorisce alcune marine (tra cui quella italiana) fortemente limitate dall’impossibilità di adottare la propulsione nucleare.
Tutto questo rende il sottomarino italiano “Scirè” davvero un potenziale killer silenzioso e invisibile. E’ talmente temibile che l’US Navy lo ha accolto all’interno di un suo apparato per sofisticate e complesse esercitazioni in Atlantico. Nel settembre 2008 era stato il gemello “Todaro”, il primo sottomarino italiano a raggiungere gli Stati Uniti, a interpretare la parte del nemico durante le esercitazioni atlantiche, riuscendo a cogliere di sorpresa una gigantesca portaerei americana e il suo scudo difensivo.
In estate è toccato invece allo “Scirè” che ha mostrato le sue capacità nel ruolo di amico. In diverse occasioni, sotto la guida del capitano di Corvetta Alberto Tarabotto, ha ingaggiato finti duelli con le unità “avversarie”. E in un’occasione è riuscito a seguire, per ore, senza essere visto un gigantesco sottomarino nucleare statunitense. Un’incredibile sfida “Davide-Golia” vinta dal piccolo e temibilissimo sommergibile italiano.
CURIOSITA’
Il progetto iniziato nel 1994 nell’ambito del German Submarine Consortium ha portato alla realizzazione di sei unità per la marina tedesca e, in Italia, dei due battelli Todaro e Scirè, consegnati da Fincantieri rispettivamente nel 2006 e nel 2007.
I sommergibili italiani sono leggermente diversi dai quelli tedeschi in quanto destinati ad operare nel Mediterraneo e non nel mare del Nord e Baltico come quelli tedeschi che costituiscono il tipo U-212A.
Lo Scirè è il centesimo sommergibile realizzato per la Marina e per l’unione delle sue parti è stato adottato un sistema automatico di saldatura che migliora le caratteristiche finali, mentre nei cantieri tedeschi l’intervento è ancora manuale. Tre di questi sottomarini (con delle varianti) sono stati costruiti per Israele e costituiscono la Classe Dolphin, che pur essendo molto simili alla classe U212 non hanno però la propulsione “AIP” ma la semplice diesel-elettrica tradizionale. Si dice che i sommergibili israeliani dispongano anche di missili nucleari poiché hanno modificato i tubi lanciasiluri per quei tipi di missili.
Di Massimo Dallaglio
Per le immagini si ringrazia www.xmasgrupsom.com